cineforum

 

 

Ho scoperto che in rete ci sono le versioni integrali di un sacco di (bei) film croati, generalmente introvabili sui circuiti cosidetti "normali". Ringrazio fin d'ora coloro che vorranno segnalarmene altri che potranno essere inclusi in questo cineforum.

Ed ora, cuffie (bisogna concentrarsi), bicchiere di birra e cestone di popcorn !

Buona visione !

 

 

Padre Vostro

Il giovane Padre Fabijan approda in un'isoletta della Dalmazia dove, come ovunque in Croazia, il tasso di natalità è crollato nel corso degli anni. Frustrato dalla popolarità dell'anziano parroco locale e desideroso di lasciare il segno nella storia dell'isola, nonché di incoraggiare il "decorso della volontà divina", Padre Fabijan ha un'idea geniale: bucare i preservativi che consentono la lussuria più sfrenata senza risultare in un boom delle nascite. Naturalmente l'ingegnoso prete ha bisogno della complicità di alcuni isolani: l'edicolante che vende ai compaesani i profilattici, ma anche il medico che dovrà sostituire con le vitamine le pillole anticoncezionali acquistate dalle donne del luogo. I risultati non tardano ad arrivare: gravidanze improvvise, matrimoni riparatori, altarini scoperchiati. Ma non tutte le conseguenze andranno nella direzione prevista da Padre Fabijan, che scoprirà che sostituirsi a Dio non è una buona idea nemmeno se si è convinti di rendergli un prezioso servigio.

Descrivere Padre Vostro come una commedia sarebbe riduttivo, anche se gli spunti comici abbondano e lo stralunato umorismo balcanico riesce a far ridere anche chi non ne conosce a fondo le tortuosità e le bizzarrie. Ci sono infatti momenti intensamente drammatici, dunque sarebbe più giusto definire il film una tragicommedia dai toni surreali. E laddove il cinema di Emir Kusturica, ormai diventato il parametro di riferimento quando si parla di ex Jugoslavia, è caotico, frenetico e sovraffollato, quello di Vinko Bresan rallenta il ritmo narrativo rarefacendo ogni inquadratura, in cerca di un effetto straniante che è cifra stilistica matura e consapevole. Nessun dettaglio è lasciato al caso, ogni composizione scenica è calibrata al millimetro, anche perché la confezione sobria ed essenziale deve contenere una sceneggiatura che, al contrario, è dirompente per coraggio iconoclasta, affrontando di petto (pur in chiave ironica) temi incandescenti come il conflitto etnico e religioso nell'ex Jugoslavia, le rivendicazioni nazionalistiche croate (e il discusso rapporto fra Croazia e Germania), l'ipocrisia della Chiesa, i preti pedofili, il controllo delle nascite, la misoginia e il patriarcato nelle culture del Mediterraneo, la xenofobia e la (non) accettazione dell'omosessualità.

Padre Vostro ne ha per tutti, e la sua scorrettezza politica non è mai fine a se stessa, ma sempre inserita organicamente nella trama da una sceneggiatura consona alla parabola laica che intende raccontare. Pur nella sua costruzione algida, il film si prende anche un buon numero di libertà visive, utilizzando stratagemmi cinematografici come gli sguardi in camera, la manipolazione di luci e colori, le visualizzazioni delle fantasie dei personaggi con disinvoltura e senza deformare la struttura narrativa portante. Il risultato è la creazione filmica di un immaginario molto specifico e ben codificato, che nonostante le lungaggini riesce a raccontare efficacemente una storiella morale senza mai sconfinare nel moralismo.

 

Mi dispiace, sembra che il film sia stato tolto dalla circolazione ... provate comunque qui
Svećenikova djeca

Stipan è un poliziotto che arriva su una piccola isola dell'Adriatico per investigare su un miterioso fenomeno che terrorizza tutta la popolazione. All'inizio nessuno vuole collaborare con lui ma alla fine scopre che l'isola è infestata dalla presenza del fantasma di Josip Broz Tito, il capo comunista dell'ex Jugoslavia.  
 
Per Luka, il sindaco, questa è l'opportunità per trasformare l'isola in un parco di divertimenti turistico a tema. D'altra parte, i veterani titini della seconda guerra mondiale non credono ai fantasmi. Per loro, l'apparizione è proprio Tito in persona, che è ritornato per condurli in un'altra rivoluzione e far risorgere il comunismo.
 
 
"Il Sentiero di Halima" è ispirato ad una storia vera della coppia bosniaca Zahida e Muharem Frazlić, di un villaggio vicino a Prijedor, nella Bosnia occidentale, il cui figlio adottivo Emir fu giustiziato nel cosiddetto massacro di Korićani (Masakr na Korićanskim stijenama) nel 1992. Ci vollero 12 anni per ritrovare la sua madre biologica, che rifiutò sempre di dare il suo sangue per una prova del DNA sui resti di Emir. Si scoprì che la madre biologica viveva a Zagabria. La sorella biologica di Emir risiedeva a Vitez, in Bosnia e, al contrario di sua madre, fu assolutamente d'accordo a prestarsi alla prova con il suo sangue, il che permise di identificare le spoglie di Emir.
 
Zahida Fazlić è morta nel 2011.
 

Trama del film

 
Nel 1977, quindici anni prima che la guerra in Bosnia sconvolgesse le loro vite, la nipote di Halima, Safija, rimane incinta di Slavomir, un serbo. Picchiata e ripudiata dalla sua famiglia bosgnacca (bosniaci di religione mussulmana), Safija cede il neonato alla zia Halina, che non ha figli, perché lo cresca come fosse suo, raccontando a Slavomir che il bambino è nato morto. Ventitre anni più tardi, la devastante guerra è finita. I corpi dei caduti vengono identificati con il test del DNA e restituiti alle famiglie per essere sepolti. Il marito di Halima viene ritrovato, ma il ragazzo non può essere restituito senza l'esame biologico. Ed il sangue deve venire da Safija, che si allontanò dal paese molti anni prima, per sposare Slavomir. Quando finalmente Halima la trova, Safija si rifiuta di dare il suo sangue per paura che il marito scopra la sua bugia. Ed anche altre verità sempre sepolte potrebbero venire alla luce, come l'identità del soldato che strappò il marito ed il ragazzo dalle braccia di Halima per condurli alla morte.
 
Un pugno nello stomaco. È “In the Land of Blood and Honey – Nella terra del sangue e del miele”, il debutto alla regia di Angelina Jolie ambientato durante la guerra in Bosnia degli anni ’90 che per settimane ha diviso il pubblico dei paesi dell’ex Jugoslavia. Un esordio che mette da parte ogni forma di diplomazia.
 
La star americana, da anni impegnata in cause umanitarie di vario tipo, ha fatto un film che ha provocato polemiche fin da prima dell’inizio delle riprese senza cercare mediazioni. La pellicola, interamente parlata in bosniaco, è stata presentata al Festival di Berlino fuori concorso ricevendo un’accoglienza contrastata e poi a Sarajevo, presenti la regista e il marito Brad Pitt, accolta con favore dai musulmani e ostracizzata dai serbi.

La trama

Il film racconta la storia d’amore tra la pittrice musulmana Alja (Zana Marjanović, vista in “Snijeg – Snow” di Aida Begić) e un poliziotto serbo Danijel (Goran Kostić, visto in “The Hunting Party – I cacciatori” e in piccole parti nelle produzioni internazionali “I figli degli uomini” e “Uomini di Dio”).
Si conoscono prima della guerra e sono separati, letteralmente, dallo scoppio del conflitto: mentre ballano insieme esplode un ordigno che è l’inizio delle ostilità. Lui è figlio del generale iper-nazionalista Vukojević interpretato da Rade Šerbedžija ed è costretto ad arruolarsi tra i serbo-bosniaci. La donna si nasconde in casa con la sorella Lejla (Vanesa Glodjo) e suo figlio, finché sono rastrellate e deportate. I due si ritrovano in un campo di prigionia e lui la salva dalla violenza sessuale a cui sono sottoposte le donne e la aiuta a fuggire.
 
Catturata di nuovo, Alja è tenuta da Danijel come prigioniera personale chiusa in una stanza dove lei dipinge. È un crescendo di violenza e di gelosia fino all’epilogo tragico.
 
è l'intraducibile titolo di una commedia croata del 1970. Letteralmente "Chi canta non pensa male", ovvero "una canzone al giorno leva il male di torno", per la regia di Krešo Golik e basato sulla novella di Vjekoslav Majer, il film ebbe un notevolissimo successo di pubblico e di critica all'epoca della sua uscita. Nel 1999 una ricerca tra i critici cinematografici lo definì "il miglior film croato di tutti i tempi".
 
La storia, raccontata attraverso gli occhi del piccolo Perica Šafranek (interpretato da Tomislav Žganec) si svolge a Zagabria, prima della seconda guerra mondiale. Un dandy zagabrese, il signor Fulir (interpretato da Relja Bašić) comincia a flirtare con la madre di Perica durante un picnic in campagna. All'inizio Franjo, il padre di Perica, non si accorge di nulla, ma progetta di appioppargli in moglie la cognata, zia di Perica, e così lo invita a casa. Dopo diversi incontri Franjo però si rende conto che Fulir sta tentando di sedurgli la moglie ...
 
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